Sempre più bello by AA.VV

autore:AA.VV. [AA., VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2021-12-20T12:00:00+00:00

14

Marta

Ho cercato, cercato, cercato e ancora cercato. Ho visto annunci di topaie e orrende spelonche, ho fantasticato ogni tanto facendo qualche incursione negli annunci di case da sogno totalmente al di fuori del nostro budget, ma finalmente questa è quella giusta. Ne sono certa.

Sono talmente euforica per la notizia che corro alla scuola di Gabriele, dribblo la bidella e mi precipito nella sua classe.

Lui è in piedi di fronte alla lavagna e si interrompe di colpo quando mi vede spalancare la porta. Gli butto le braccia al collo mentre grido: «Ho trovato casa! È lei, ti giuro! Ho preso un appuntamento all’ora di pranzo per andare a vederla!». Intanto cerco di mostrargli le foto sul cellulare senza rendermi conto che gli occhi di tutti sono puntati su di me e contengono sguardi che vanno dallo stupore alla riprovazione.

Anche Gabriele è basito e credo sia la prima volta che lo vedo arrossire così.

«Ok, Marta, solo che io starei facendo lezione…» balbetta.

A quel punto mi volto a guardare la classe, e divento anche io rossa come un peperone. Che cavolo di figura! Sollevo la mano per salutare questa massa indistinta di volti che mi scrutano – per lo più femminili – e Gabriele non può fare altro che comunicare a tutti chi sono.

«Lei è la mia fidanzata» dice, sempre imbarazzatissimo.

Non fa in tempo a finire la frase che dalla classe si alza un coro di Nooo di protesta e dissenso.

Eh, lo so, carine, il mio fidanzato è un bonazzo. Ed è mio, soltanto mio.

Per rimarcare la cosa, se ancora non si fosse capito, lancio alle pestifere studentesse uno sguardo di sfida e dichiaro: «Eh, lo so, mi dispiace». E poi mi sollevo sulle punte dei piedi e do a Gabri un appassionato bacio sulla bocca.

Ecco, ora che ho marcato a dovere il territorio e fatto a Gabri il grande annuncio mi sento tranquilla e posso girare i tacchi.

«Ok, finite pure la lezione» concedo all’insegnante più bello del mondo e alla sua classe di sgallettate.

Dopodiché me ne vado, anzi, fuggo a gambe levate, perché la bidella ha tutte le intenzioni di farmi pagare la mia piccola intrusione.

Fuori dalla scuola scrivo a Gabri un messaggio con orario esatto e indirizzo e poi attendo con impazienza il momento fatidico, quello in cui metteremo piede nella casetta dei nostri sogni. Perché sono più che sicura che è lei.

Quando ci incontriamo sotto il palazzo io ho già gli occhi che brillano di felicità. È un edificio di fine Ottocento tenuto molto bene, in un angolo delizioso della città. La via è graziosa e alberata, con poco traffico, e io sento già che in questo quartiere mi troverò benissimo.

Poco prima di varcare la soglia dell’appartamento metto le mani sugli occhi di Gabri in modo che non possa vedere e che il primo impatto con la casa sia una sorpresa. Le tolgo una volta all’interno e mi godo lo stupore che leggo sul viso del mio ragazzo. È senza parole.

La casa è piccola ma super accogliente e luminosa. È

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